Gonfalone Stampato 70x100
Gonfalone Stampato 80x120
Gonfalone Stampato 100x160
Gonfalone Stampato 120x200
È possibile realizzare il gonfalone con misure personalizzate
Il raso o satin è un tessuto fine, lucido, uniforme, liscio, dalla mano morbida. Costruito con armatura a raso, in cui i punti di legatura sono radi e largamente distribuiti, così da apparire nascosti. Il raso più pregiato è in seta, ma si può realizzare anche in fibre artificiali come il rayon o fibre sintetiche come il poliestere; se realizzato, invece, in cotone, deve subire, come finissaggio, una calandratura per conferirgli l'aspetto lucido. Attualmente, con le nuove tecniche di stampa digitale, siamo in grado di realizzare gonfaloni e labari senza testo ricamato, resistenti e comunque di grande pregio. Di origine medioevale, il gonfalone è sopravvissuto fino ad oggi come un vero e proprio vessillo, adottato da tutti i comuni italiani: ogni singolo paese infatti presenta un proprio gonfalone raffigurante lo stemma comunale ad indicarne l’appartenenza a determinate compagnie e corporazioni di antica origine e provenienza.
Aspetti normativi del gonfalone
Le norme principali relative alla realizzazione dei gonfaloni sono presenti nel DPCM del 28 gennaio del 2011, art. 4. Nell’articolo si identifica nell’Ufficio Onorificenze e Araldica l’istituzione che determina l’assetto araldico degli emblemi. Nella sezione del sito della Presidenza del Consiglio dedicata all’Ufficio del cerimoniale di Stato e per le Onorificenze vengono illustrate le caratteristiche principali che devono avere i gonfaloni istituzionali: “Il gonfalone consiste in un drappo rettangolare di cm. 90x180, del colore di uno o di tutti gli smalti dello stemma. Il drappo è sospeso mediante un bilico mobile ad un’asta ricoperta di velluto dello stesso colore, con bullette poste a spirale, e terminata in punta da una freccia, sulla quale sarà riprodotto lo stemma, e sul gambo il nome dell'ente. Il gonfalone ornato e frangiato è caricato, nel centro, dello stemma dell'ente, sormontato dall'iscrizione centrata (convessa verso l'alto) dell'ente medesimo.
La cravatta frangiata deve consistere in nastri tricolorati dai colori nazionali. Per prassi invalsa le parti metalliche, così come i ricami, i cordoni, l'iscrizione e le bullette a spirale del gonfalone devono essere: argentate per gli stemmi del comune, d'oro per gli stemmi della provincia e del comune insignito del titolo di città. I motti devono essere scritti su liste bifide e svolazzanti dello stesso colore del campo dello scudo, con lettere maiuscole romane, collocate sotto la punta dello scudo”.
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